I ragazzi della 4G best delegation del M@DE del progetto N@T

Un successo prezioso per gli studenti della 4G del corso CAT del nostro Istituto arrivato al termine della seconda fase del progetto N@T, successo che ha aperto loro la porta verso la terza fase.

A coordinare il progetto N@T – Natural and Artistic Treasures, attività inserita nel Piano Nazionale Scuola Digitale e percorso PCTO, l’equipe del liceo Crespi di Busto Arstizio guidata dal Prof. Luca Belotti e dalle Prof.sse Daniela Cerana e Colombo Marcella.

All’interno del “25 Aprile-Faccio” il progetto è stato promosso e seguito dalle professoresse Cantamessa e Toniolo.

Dopo il ciclo di conferenze a distanza fra ottobre e febbraio, che hanno visto 700 studenti del terzo e quarto anno della secondaria di secondo grado di tutta Italia raccogliersi intorno a esperti di diversi ambiti che hanno condiviso con loro conoscenze relative a biodiversità, salvaguardia, fragilità, patrimonio agro-zootecnico, patrimonio storico e culturale delle Terre Alte il progetto è entrato nella sua seconda fase a marzo.

Quattro studenti per ognuno dei 26 istituti coinvolti sono stati introdotti nel primo laboratorio M@DE, la prima double challenge della scuola italiana, nata per unire sul piano fisico, digitale e progettuale le montagne italiane.

Negli ultimi 50 giorni, 100 studenti e studentesse si sono confrontati in due sfide:

1 – M@ -MAPPATURA COLLABORATIVA E PARTECIPATA DI LUOGHI che integra dati percettivi con le conoscenze culturali e geografiche.

2 – MO – MODEL – un laboratorio CBL (challenge based learning) che punta a far emergere PUNTI DI VISTA E POSIZIONI su tematiche d’interesse sociale e ambientale

Per la prima fase, i quattro studenti del “25 Aprile-Faccio”, Giuseppe Marino, Sara Tirrito, Tomasi Cont Ylenia e Zoppo Gabriel si sono uniti in un unico team con studenti dell’Istituto “Corrado Gex” di Aosta. Il percorso formativo li ha portati alla ricerca del genius loci dei territori di indagine (Valle Soana a Valle di Cogne) e alla produzione di un numero speciale di una rivista turistica digitale all’interno della quale hanno presentato un percorso di turismo immersivo nei loro territori. Gli studenti hanno deciso di proporre un trekking lungo la via che porta, il 10 di agosto, canavesani e valdostani al santuario di San Besso. La rivista è stata presentata in occasione della giornata di apertura della tre giorni on line svoltasi dall’11 al 14 aprile.

LEGGI NOT – NOT ONLY TREKKING

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Nella seconda parte del laboratorio, concentrata nella tre giorni, gli studenti, dopo aver condiviso la loro visione di quelli che sono i problemi principali delle terre alte, hanno invece lavorato con nuovi comitati misti a cui è stato chiesto di immaginare, costruire e sperimentare nuove soluzioni e nuovi scenari in grado di rispondere a sfide e problemi attuali delle montagne e di discutere, confrontarsi e promuovere i loro modelli di soluzione.

In parallelo Ana Maria Andrei e Cinzia Caboni sono state impegnate in un laboratorio formativo STEAM, acronimo di Science, Technology, Engineering, Art, Mathematics, in cui hanno potuto applicare numerose tecniche digitali che, sempre in team misti per provenienza ma tutti al femminile, le hanno portate alla creazione di un sito internet di promozione di specifiche montagne italiane.

Al termine dell’intensa tre giorni il team di Cuorgnè ha ricevuto il riconoscimento di miglior delegazione mentre Ana Maria Andrei ha vinto la competizione STEAM insieme al suo team che aveva lavorato a un sito internet sul Gran Paradiso. Molto interessante anche il risultato del gruppo di Cinzia Caboni sul Terminillo.

Per Ana Maria arriverà nei prossimi giorni un premio in materiale digitale mente i quattro ragazzi del M@DE potranno partecipare, insieme ai vincitori della fase MAB e di quella MODEL e ai best delegate al summer camp che si svolgerà a luglio, finalmente in presenza, in una località montana delle alpi non ancora svelata.

Ma cosa pensano gli studenti di questa esperienza?

Da questa esperienza abbiamo imparato a dare maggiore importanza a ciò che ci circonda, in particolare le montagne. Ci portiamo dentro un’esperienza ricca di avventure, mille sensazioni e talvolta emozioni che mai scorderemo.

Gabriel – “In questa esperienza ho provato mille sensazioni diverse, dall’avventura in cui sono andato con i miei compagni in valle Soana a quando abbiamo vinto. Tanto lavoro ma tanta soddisfazione. Soddisfazione perché abbiamo faticato, ci siamo esposti molto, abbiamo creduto in questo lavoro, abbiamo sognato in grande e ci è stato riconosciuto l’impegno e lo sforzo. Sforzo perchè sono stati giorni intensi seguiti da mille vicende. Questo progetto mi lascia anche nuove amicizie, persone che ho conosciuto durante il lavoro. Inoltre credo di aver acquisito molta più consapevolezza di ciò che mi circonda e di non dare proprio mai nulla per scontato. E se mi chiedessero quale sia stato il momento più bello che ho vissuto durante questa esperienza…beh, sicuramento il momento in cui hanno annunciato che abbiamo vinto come migliore delegazione scolastica, momento in cui ci siamo guardati tutti increduli, ma felicissimi.”

Sara – “Questa esperienza mi ha insegnato a mettermi in gioco e a collaborare con persone sconosciute. E’ stata la dimostrazione che, se ci si impegna e si ha un obiettivo, lo si riesce a raggiungere, anche se con fatica. Assieme ai miei compagni ho vissuto una fantastica esperienza immersiva, nella quale abbiamo dato tutte le nostre forze e nella quale abbiamo voluto credere fino in fondo. Tutto questo lavoro è stato ripagato dal fantastico riconoscimento ricevuto. Inoltre ho imparato ad apprezzare di più la natura che mi circonda.”

Ylenia –  “Questo progetto è stato molto emozionante. Abbiamo lavorato sodo per molti giorni e abbiamo dato il meglio di noi stessi, ma il bello di tutto questo è che la difficoltà è stata percepita in minima parte perchè il nostro gruppo era molto unito e c’era un’intesa particolare che ci ha portati alla vittoria, momento tra stupore, urla ed applausi che non scorderò mai. E’ valso la pensa lavorare per far (ri)scoprire le nostre bellissime montagne e mi ha anche permesso di imparare nuove cose che non sapevo dei territori che occupano un posto nel mio cuore; inoltre mi ha permesso di mettermi alla prova lavorando con persone sconosciute con le quali da un momento all’altro mi sono ritrovata a lavorare ad una causa comune. E’ stata una bellissima esperienza che mi ha insegnato che il duro lavoro e la tenacia portano a dei risultati meravigliosi.”

Giuseppe – “Il percorso mi ha sicuramente lasciato grandi emozioni, siccome io non avevo mai frequentato luoghi di montagna l’uscita in Val Soana mi ha fatto apprezzare un territorio che non avevo mai preso in considerazione realmente e mi ha lasciato la consapevolezza che questi paradisi terrestri vanno preservati. Il teamwork è stato fondamentale, ho lavorato con i miei compagni di classe, che oltre che essere tali, sono per me cari amici, e il tutto si è trasformato in un’armonia speciale che ci ha permesso di lavorare al meglio. Mi sono anche messo in gioco con persone che non conoscevo ma che sono stati comunque molto importanti per portare al termine le attività assegnate e ne vado fiero. Nei lavori svolti ho capito che le problematiche delle persone che abitano in quota sono più di quante pensassi, uno non ci fa caso quando ci va giusto in vacanza con gli amici o con la famiglia, ma guardando più a fondo si capiscono molte più cose.  Sarebbe stato bellissimo lavorare in presenza con le persone del team, ma mi porto dietro un’esperienza unica, in cui abbiamo lavorato duramente e che ci ha portato via molto tempo, ma alla fine dei giochi una soddisfazione ce l’ha portata: la vittoria”. 

Ana –  “Un’esperienza unica, mi ha dato la possibilità di collaborare con persone lontane, rimanendo in contatto a distanza, ho capito che non è necessario un contatto fisico per lavorare bene. Oggi la capacità di lavorare in gruppo è essenziale, lo sarà anche in futuro e credo che quest’esperienza sia stata decisiva per capirlo. Non nego che questi mesi siano stati faticosi ma rifarei tutto volentieri senza dubbio. Vittoria o no credo che sia stata una soddisfazione enorme.”

Cinzia – “In questa esperienza ho avuto la possibilità di conoscere e collaborare con persone sconosciute, nonostante la distanza siamo riuscite a instaurare subito un ottimo rapporto che ci ha permesso di dividerci il lavoro per portare a termine il nostro progetto. Mi reputo fortunata per aver avuto l’occasione di poter partecipare a tutto ciò, ovviamente se avessimo avuto la possibilità di essere l’uno accanto all’altro sarebbe stato ancora meglio, ma abbiamo dimostrato che nonostante la distanza siamo in grado di crescere e imparare insieme. Non nego sia stato molto impegnativo, ma ho avuto la possibilità di acquisire competenze molto utili, non avrei mai pensato di riuscire a svolgere un progetto del genere ma con l’aiuto delle mie compagne di team e dei professori che ci sono stati accanto siamo riusciti ad avere una grande crescita globale.”

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