Si è conclusa a maggio con la proclamazione dei vincitori il concorso nazionale FAI – Paesaggio in movimento a cui ha partecipato la classe 2G CAT.
Il concorso ha proposto una riflessione sul Paesaggio inteso secondo la definizione della Convenzione Europea del Paesaggio (2000) e del Codice dei Beni Culturali (2004): “una parte omogenea di territorio, definita dalla percezione delle popolazioni che lo abitano e/o che lo visitano, e il cui aspetto e carattere derivano dall’azione di fattori naturali e/o culturali, ovvero antropici”.
Il Paesaggio è un’opera collettiva che riflette e testimonia la vita delle generazioni passate e presenti, che lo hanno costruito, trasformato e modellato in ragione delle loro necessità e dei loro desideri, ovvero della loro cultura. Perciò il Paesaggio è parte integrante del patrimonio culturale, cioè dell’eredità storica della collettività, e pertanto è necessario che cittadini e istituzioni sempre più consapevolmente partecipino alla sua conservazione e alla sua trasformazione in un momento storico intitolato proprio alla transizione, dominato dal cambiamento dovuto alla crisi ambientale e alla necessità di reagire ad essa.
E’ stato richiesto ai partecipanti di scegliere un luogo identitario del loro territorio e intorno a questo costruire tre momenti di riflessione:
- Tappa del passato: foto o racconto/descrizione del paesaggio com’era nel passato (anche
recente), testimoniato da documenti e memorie; - Tappa del presente: foto/descrizione dello stesso paesaggio oggi, evidenziando permanenze e
differenze; - Tappa del futuro: rielaborazione creativa su come si vorrebbe lo stesso paesaggio nel futuro in
chiave di miglioramento della sostenibilità ambientale, culturale e sociale (mantenimento di risorse
ambientali, miglioramento dei servizi ecosistemici, rigenerazione urbana…).
Dopo aver superato la prima fase di preselezione legata alla tappa del passato la classe 2G, accompagnata dalle professoresse Munari e Toniolo ha affrontato questo percorso con approccio MAB. Area di indagine il Ponte Vecchio a Cuorgnè. Gli studenti hanno lavorato individualmente e in macro gruppi nella fase di osservazione e di ricerca presso la biblioteca civica di Cuorgnè, per poi passare alla fase di cogenerazione a gruppi più ristretti con le interviste ai cittadini giungendo quindi al progetto dell’azione e alla realizzazione di video narrazione del percorso di ricerca e conoscenza.
I gruppi non hanno raggiunto il podio ma hanno raccolto e interiorizzato con questo laboratorio aspetti inediti del territorio, costruito su di esso una visione di futuro e affinato le loro capacità di storyteller.
Un grazie particolare all’Amministrazione di Cuorgnè, ai cittadini che hanno condiviso un pezzo della loro visione e al personale della biblioteca di Cuorgnè.