Pensieri e prospettive di pace

Martedì 8 marzo, nella sede del Liceo Artistico di Castellamonte dell’Istituto di Istruzione Superiore 25 Aprile Faccio, si è svolto l’incontro conclusivo del progetto-concorso “Pensieri e prospettive di pace”.

Sono state consegnate le formelle in argilla rossa a Paolo Buffa, Presidente della Casa della Pace – Moreno di Ivrea, che, in seguito, le donerà alle scuole del Canavese che hanno partecipato al concorso.

All’incontro erano presenti il Dirigente dell’Istituto Daniele Vallino, il Sindaco di Castellamonte Pasquale Mazza, il Presidente della Casa della Pace – Moreno Sig. Paolo Buffa, la dott.ssa Giuliana Reano, la Vicepreside dell’Istituto prof. Manuela Sereno, la prof. Piera Giordano, referente del progetto, i prof. Nazzareno La Malva e Vito Nicoletti e una delegazione degli allievi, tra cui i due rappresentanti di Istituto, Alessandra Raso e Federico Fontana, che hanno letto la poesia “Filo di Pace”.

La dott.ssa Reano e il Presidente Buffa, complimentandosi per l’impegno degli studenti, hanno consegnato uno scatolone di libri sulla pace.

Descrizione del progetto
Il progetto si è articolato in due fasi.

La prima fase, terminata nel dicembre 2021, ha visto la partecipazione di diversi istituti superiori del Canavese. Il Liceo Artistico 25 Aprile Faccio ha presentato due lavori: un atlante sulle guerre, gli attentati e i muri ancora presenti nel mondo, intitolato “Filo della Pace” (classe IV N), con l’omonima poesia scritta dagli studenti, che si è classificato al secondo posto, e il video “Noi Siamo Pace” (classe V H), che si è classificato al quarto posto.
Le attività sono state seguite dalle prof.sse Piera Giordano e Rosella Politi e dai proff. Mario Covino e Alessandro Bollino.

La seconda fase ha impegnato il Liceo nella produzione laboratoriale di 40 formelle-dono, svolta dai docenti prof. Nazzereno La Malva e Vito Nicoletti, coadiuvati dagli studenti. La cottura è stata eseguita dal prof. Davide Quagliolo.

Le formelle – dono, in argilla rossa per collegarsi all’antica tradizione ceramica castellamontese, si ispirano alla vicenda storica del tuchinaggio, raffigurandone i simboli: il contadino, il feudatario, il castello, il tamburo e il piffero. Il fenomeno del tuchinaggio, avvenuto in Canavese verso la fine del Trecento, vide la rivolta dei contadini contro i signori feudali. Gli scontri cessarono alla fine del secolo con la firma della pace fra le due fazioni.

Il significato profondo delle formelle – dono è dunque la speranza che la pace e l’accordo possano prevalere sulla guerra e la violenza.

Di fronte alla brutale guerra in Ucraina, questo progetto acquisisce un significato ancora più attuale. Il messaggio che gli allievi e le allieve ci lanciano è un NO alla guerra, un SI’ alla pace, che si possono ottenere con mezzi diplomatici, perché la capacità di risolvere e regolare i conflitti con metodi non aggressivi deve prevalere sulla violenza.

Qui sotto è possibile vedere una galleria di foto scattate in occasione dell’incontro dell’8 marzo.

Per un resoconto della prima parte del progetto: https://www.25aprilefaccio.edu.it/concorso-laboratorio-prospettive-di-pace/

Il video “Noi siamo pace” della classe VH, quarto classificato al concorso.

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